1) UN TOPOLINO VEDE PASSARE UNA RANA ...,SORPRESO GLI CHIEDE : MA CHE OCCHI GRANDI CHE HAI COSA HAI FUMATO ?! LA RANA RISPONDE : CRACK !! :)  2) PROF. PERCHè MARCO LO CHIAMI MARCHINO, A LUIGI LUIGINO, A SANDRO SANDRINO E A ME NO ?....  TE LO SPIEGO DOPO POMPEO!(petrù) 3)TOTTI è DISPERATO ...ODDIO M'è MORTO ER  NONNO!STAVA A GIOCà A BRISCOLA!...COLLASSO?"E CHE CAXXO NE SO MICA GLI STAVO A GUARDà LE CARTE!!!(petrù)  INVIA PER EMAIL  BARZELLETTE O SCRIVILA NEL FORUM!!! LA +' BELLA VERRA' INSERITA IN QUESTO SPAZIO !By Friskon

1) Domanda di esenzione.

Signor Ministro della Difesa, mi permetta di prendere rispettosamente la libertà di esporvi quanto segue, e di sollecitare per vostra benevolenza lo sforzo necessario al rapido disbrigo della pratica.

Sono in attesa della chiamata alle armi, ho 24 anni e sono sposato con una vedova di 44 anni, la quale ha una figlia di 25 anni. Mio padre ha sposato tale figlia. Quindi attualmente mio padre è diventato mio genero, in quanto ha sposato mia figlia.

Inoltre, mia nuora è divenuta mia matrigna, in quanto moglie di mio padre.

Mia moglie ed io abbiamo avuto lo scorso Gennaio un figlio. Costui è quindi diventato fratello della moglie di mio padre, quindi cognato di mio padre. Ed inoltre mio zio, in quanto fratello della mia matrigna. Mio figlio è dunque mio zio.

La moglie di mio padre a Natale ha avuto un figlio che quindi è contemporaneamente mio fratello in quanto figlio di mio padre, e mio nipote in quanto figlio della figlia di mia moglie.

Io sono quindi fratello di mio nipote, e siccome il marito della madre di una persona è suo padre, risulta che io sono padre della figlia di mia moglie e fratello di suo figlio.

Quindi io sono mio nonno.

Spiegato ciò, Signor Ministro, la prego di volermi concedere di essere esentato dal servizio militare, in quanto la legge impedisce che padre,figlio e nipote prestino servizio contemporaneamente.

Fermamente convinto della vostra comprensione, la prego Signor Ministro di accettare i miei più distinti saluti.

2)Cruciverba.

Sette orizzontale: "La lingua dei Masai".
- Sei centimetri come tutte le altre!

3)Un giovane si fidanza e va a dirlo al padre:
- Papà ho trovato l'amore della mia vita. Abbiamo deciso di sposarci!
- Ah sì? E chi è la fortunata?
- Giovanna, la figlia del macellaio.
- Giovanna? Uhm... figlio mio, mi dispiace, però con questa ragazza non ti puoi sposare, perché in realtà è tua sorella. Vedi... beh... io in gioventù vivevo alla grande e non mi sono mai perso le occasioni che mi capitavano. Speravo di non rivelartelo, ma ora lo devo fare. Giovanna è tua sorella...
Il giovane se ne va disperato.
Ad ogni modo, dopo otto mesi, si ripresenta dal genitore:
- Papà, ho finalmente trovato la donna della mia vita: Gina, la figlia del calzolaio.
- Gina?! Non può essere. Guarda, figliolo... non so proprio come dirtelo, ma anche lei è tua sorella. Cerca di capire, io ero giovane... tra me e tua mamma era un periodo difficile e quindi...
Nuovamente disperato, il giovane lascia anche la seconda ragazza. Tuttavia, dopo un anno e mezzo, si ripresenta ancora dal padre:
- Papà, questa volta ho trovato davvero la donna della mia vita. Amina, orfana di madre. E inoltre è di colore!
- Vedi figliolo...
- Ah, no... Un'altra volta no, eh!?!
- Figlio mio, vedi... Ero volontario della Croce Rossa, ero molto giovane e tu molto piccolo. Tua madre ed io avevamo deciso di vivere al meglio la nostra vita...
Il ragazzo sconsolato scoppia a piangere e si rifugia in camera sua. Sentendolo, la madre entra nella stanza e gli chiede perché stesse piangendo. Il giovane, tra i singhiozzi, le spiega la triste storia:
- Mamma, volevo sposarmi con Giovanna e scopro che è mia sorella, perché papà da giovane... beh, insomma. Poi incontro Gina e succede lo stesso. E perfino con Amina! Non ne posso più, mamma!
- Figlio mio... - gli risponde la madre, consolandolo - ...sposati pure con chi vuoi. Lui non è tuo padre!

4)Lettera ad un amico

Caro Antonio,
qualche giorno fa mi è capitata una cosa veramente insolita.
Come sai sto per sposarmi, e mi sono recato a casa della mia fidanzata per discutere con sua madre della lista nozze. Ci siamo resi conto che avevamo inserito troppe cose nella lista, e così ne abbiamo approfittato per tagliare qualche voce qua e là. A un certo punto la mia futura suocera ha cominciato a guardarmi, e mi ha detto che entro un mese sarei stato un uomo sposato e che avrebbe sempre desiderato fare del sesso con me! Come sai è una donna ancora molto bella, e con un fisico notevole!
Lei a quel punto si è tolta il maglione, restando con una camicetta sbottonatissima e guardandomi intensamente negli occhi... ho deciso subito cosa fare, e sono uscito in fretta dalla casa!
Appena fuori ho trovato suo marito, nonché mio futuro suocero, appoggiato alla mia auto che, sorridendo, mi ha stretto la mano. Lei è uscita e insieme mi hanno detto che era una prova per capire se io ero una persona di cui potersi fidare e che a quel punto erano felicissimi per la figlia perché avrebbe avuto un marito stupendo.
Ora dimmi, caro Antonio, dici che alla mia fidanzata glielo devo dire
che io ero uscito a prendere i preservativi in macchina???

 5)Odore di segretaria

La segretaria di un direttore d'ufficio ha un incidente, e non può andare al lavoro per almeno un paio di mesi. Il vice direttore allora chiama un'agenzia di collocamento e chiede se c'è una segretaria con esperienza che possa cominciare a lavorare subito. L'impiegato dell'agenzia gli dice:
- Una ci sarebbe, ma ha un grosso difetto...
- E quale?
- Ha un problema fisiologico e... Beh, ecco... Le sue ascelle PUZZANO TREMENDAMENTE DI CIPOLLA!
- Non c'è nessun problema, il mio capo ha perso l'olfatto due anni fa e non sente niente. Dica alla segretaria che è assunta da domani stesso!
L'indomani la donna, felice di aver finalmente trovato un impiego, sta lavorando assiduamente. Il direttore a un tratto le dice:
- Signorina, ma le sue ascelle puzzano di cipolla?
E lei, imbarazzatissima:
- Beh... Veramente sì... Mi dispiace, è una malattia, non posso farci nulla... Sono mortificata! Ma lei non aveva perso l'olfatto?
- L'olfatto sì... MA E' DA DUE ORE CHE MI LACRIMANO GLI OCCHI!!!

6)Storia dell'orrore

Questa è una storia vera che ancora si racconta tra i vicoli storici di Benevento, seminando angoscia e terrore.
Pare che qualche anno fa, in una oscura e tenebrosa notte autunnale, un tale era fermo sul bordo della strada facendo l'autostop. Era il due novembre e si stava scatenando una terribile tormenta. Dopo molto tempo, ancora non si era fermato nessuno ed il tale si venne così a trovare in mezzo alla tormenta, talmente forte che non riusciva a vedere oltre i tre metri di distanza. Improvvisamente, vide avvicinarsi una sagoma, che alla fine realizzò essere quella di un'auto nera delle pompe funebri: si avvicinava lentamente e si fermò proprio di fronte. Il tale non si fece pregare: salì nell'auto e chiuse la portiera. Dopo essersi accomodato sul sedile anteriore, si girò e notò con terrore che non c'era nessuno al posto di guida.
L'auto ripartì lentamente. Il tale era sopraffatto dal terrore, che aumentò a dismisura quando notò che l'auto si stava inesorabilmente
dirigendo verso una curva a gomito. Allora iniziò a pregare chiedendo perdono dei peccati e implorando la salvezza della sua anima, in vista
del tragico destino. Improvvisamente, poco prima dell'approssimarsi alla curva, una mano tenebrosa entrò dal finestrino del posto di guida, afferrò saldamente il volante e sterzò, poi scomparve.
Paralizzato dal terrore, il tale si aggrappò con tutte le sue forze al suo sedile, rimanendo immobile e impotente. Tale macabro evento si
verificò ad ogni curva, mentre la tormenta andava aumentando di intensità. Il terrore divenne panico quando cominciò a udire distintamente dei sospiri ovattati che provenivano da dietro, si
voltò ma vide solamente una bara. Allora, sopraffatto dalla paura, con le ultime forze rimastegli aprì di scatto la portiera e si gettò fuori, iniziando a correre a più non posso verso il paesino più vicino che distava non più di un paio di chilometri. Ivi giunto, si diresse al più vicino bar, entrò e ancora affannato e tremante chiese un cognac. Visto il suo stato, alcuni dei presenti si incuriosirono e gli chiesero cosa fosse successo, e lui raccontò la orribile esperienza che aveva vissuto. Un silenzio di tomba scese nel locale, il terrore si impossessò dei pochi presenti.
Dopo circa mezz'ora si presentarono nel locale due tizi bagnati fradici, e appena varcato l'uscio notarono il tale in piedi al centro del bancone.
Avvicinandosi, uno dei due si rivolse all'altro dicendo:
- Guarda, Giuva', guarda dove sta chillu strunz che è salito sull'auto mentre la stavamo spingendo!!!

Un cammello cucciolo dice al padre:
"Papà ..ma a cosa servono le due gobbe che abbiamo sul dorso?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quando camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli non abbiamo né bisogno di bere né di mangiare. Immagazziniamo acqua e cibo nelle due gobbe e resistiamo a lungo senza bisogno di fermarci mai."
"Papà.....a che servono le sopracciglia così lunghe e folte che abbiamo?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quando camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli possiamo resistere anche in mezzo alle terribili tempeste di sabbia. Con le sopracciglia proteggiamo i nostri occhi e possiamo procedere nella tempesta ad occhi aperti".
"Papà..e invece a cosa servono i cuscinetti che abbiamo fra le dita degli zoccoli?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quand camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli possiamo camminare nella sabbia leggeri come libellule. Con i cuscinetti non permettiamo alle nostre zampe di affondare e possiamo procedere velocemente".
"Papà...ma perché abbiamo la pelle così dura?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quando camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli possiamo camminare di giorno e di notte. Con la nostra pelle non permettiamo al sole di bruciarci e la notte rimaniamo al caldo".
"Va beh, Papà....ma allora che cazzo ci facciamo allo zoo di Londra?"

Una mattina Tarzan si sveglia, si alza e corre per la foresta;
incontra un leone, lo prende per la criniera e lo perquote dicendogli:
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?"
- "Tu sei Tarzan, sei il re della Jungla", risponde il leone
Proseguendo nel suo viaggio incontra una giraffa, l'afferra per il collo e
facendolo roteare gli chiede:
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?"
- "Tu sei Tarzan, il re della Jungla", risponde la giraffa impauritissima
Andando ancora avanti incontra un elefante che sta bevendo in uno stagno, lo
afferra per le palle e sbattendole con forza gli chiede:
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?"
Ma l'elefante continua a bere placidamente
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?", urla Tarzan
Al che l'elefante lo avvolge con la proboscide, lo alza, lo sbatte dentro
l'acqua e borbotta tra sè:
- "Ma possibile che questo tutte le mattine mi rompe le palle perchè non
si ricorda chi è"

Una coppia di adolescenti, dopo essere andati a
mangiarsi una pizza, si ritrovano in macchina in un luogo appartato. Parlano del piu' e del
meno fino a che lui, preso coraggio, si decide ad allungare una mano.
A quel punto, con molto imbarazzo fa alla giovincella:
- Ma tu sei vergine? Lei, sfilandosi le mutandine:
- Ma ti pare questo il momento di parlare di oroscopo?

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In una radioemittente canadese danno un premio da 1.000 a 5.000 dollari alla persona che racconta la storia vera più imbarazzante capitata, di quelle che ti fanno venir voglia di buttarti dal quinto piano.

Questa è la storia che ha vinto 5.000 dollari:

Avevo un appuntamento dal ginecologo fissato per questa settimana, ma dimenticarono di chiamarmi per confermarmi il giorno e l'ora. Alla mattina presto ricevetti una telefonata dalla segretaria del consultorio che mi informava che la visita sarebbe stata la mattina stessa alle 9 e mezza. Avevo appena finito di fare colazione con mio marito e i miei figli ed ero pronta per cominciare le mie commissioni, erano esattamente le 8:45. Presa dal panico non avevo un minuto da perdere. Sono sicura che sono come tutte le donne, ci teniamo molto all'igiene intima, specialmente quando dobbiamo andare dal ginecologo. Però questa volta non avevo tempo di farmi la doccia, così salii le scale correndo, mi tolsi il pigiama, presi il primo asciugamano lavato e piegato che stava sul bordo della vasca, lo aprii, lo bagnai, lo passai con cura in tutte le parti intime per essere sicura di essere il più pulita possibile. Buttai l'asciugamano tra le cose da lavare, mi vestii e volai al consultorio. Ero in sala d'aspetto da poco, quando mi chiamarono per farmi l'esame. Dato che già conosco la procedura, mi sedetti senza bisogno d'aiuto sul bordo del lettino e cercai, come faccio sempre di immaginarmi molto lontano da lì, ai Caraibi, o in qualsiasi altro bel posto lontano da lì. Rimasi molto sorpresa quando il medico mi disse:
- Oh là là, stamattina abbiamo fatto uno sforzo extra per essere più carine!
Non accettai di buon grado il complimento ma non dissi nulla. Tornai a casa tranquilla e il resto della giornata scorse normalmente: pulii la casa, cucinai... Dopo la scuola, mia figlia di sei anni gridò dal bagno:
- Mamma, dov'è il mio asciugamano?
Le risposi di prendere un altro asciugamano nell'armadio. Quando mi rispose, giuro che quello che mi passò per la testa fu il desiderio di sparire dalla faccia della terra. Il commento del medico martellava nel mio cervello senza sosta... e mia figlia mi disse:
- No mamma, non voglio un asciugamano nell'armadio; voglio quello che stava sulla vasca da bagno. C'avevo lasciato tutti i miei brillantini, le pailletes e le stelline dorate per giocare!!!

 

 

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Ti starò sempre vicino nel momento del bisogno (mi spiava dal buco della serratura del bagno).

Ci sono uomini che credono tanto nella famiglia che ne hanno due.

Diario di un informatico: "Caro diario, oggi ho fatto all'amore con CONTROL, domani proverò CAPS LOCK".

Il sesso sicuro è molto importante. Per questo ho deciso di non fare più l'amore sulle impalcature!

Due anziani chiacchierano. "Io scopo quasi tutti i giorni". "Boom!". "Sì, quasi il lunedì, quasi il martedì, quasi il mercoledì...!".

Sapete che cosa vuol dire rientrare a casa e trovare una donna che vi dà un pò d'amore, un pò d'affetto e un pò di tenerezza? Che siete entrati nella casa sbagliata.

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In una favela brasiliana, un giorno di sole, un caldo
infernale. Tre uomini entrano in una piccola baracca,
calda e umida, con il tetto in lamiera, trascinando un
ragazzo magro e fragile per le braccia.
Lì dentro Djalmao, un negrone enrome, bruttissimo,
sudato, puzzolente, con uno stuzzicadente in un angolo
della bocca, si stava pulendo le unghie con un
coltellaccio usato per aprire la noce di cocco.
Uno degli uomini dice:
- Djalmao, il capo ha detto di dirti di metterlo in
culo a questo qui. Dice che è per insegnargli che non
deve fare il bullo con la gente della favela!
La vittima grida disperata e implora perdono. Ma
Djalmao se ne frega e risponde:
- Sbattilo lì nell'angolo! Fra poco me ne occupo...
Quando l'altro se ne va il povero ragazzo comincia a
dire:
- Signor Djalmao, per pietà, mi lasci andare via! Non
lo dirò a nessuno che sono stato rilasciato senza
punizione, la scongiuro!!!
Djalmao gli risponde bruscamente:
- Taci e stai buono lì!
Cinque minuti dopo entrano altri due uomini
trascinando un altro ragazzo:
- Il capo ha detto di dirti di tagliargli le mani e
cavargli gli occhi. Dice che è per insegnargli che non
deve toccare i soldi del capo!
Djalmao, con voce grave:
- Lascialo lì che me ne occupo fra un po'...
Passano altri cinque minuti e arrivano due uomini
tarscinando un altro poveretto:
- Djalmao, il capo ha detto di tagliare via il pisello
a questo qui così imparerà a non guardare mai più la
donna del capo. Ah, ha detto anche che devi tagliargli
la lingua e tutte le dita così non toccherà più
nessuna donna della favela!
Djalmao, con voce sempre più grave:
- Mettilo lì nell'angolo con gli altri, fra un attimo
me ne occupo io!
Il primo ragazzino consegnato a Djalmao dice allora,
con voce estremamente cortese:
- Dottor Djalmao... con tutto rispetto... solo per
evitare confusioni, io sono quello che lo prende in
culo, ok?

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Prima lo devi leccare,
farlo passare per le labbra e poi,
tutto bagnato...
entrerà senza fatica!
Allora hai imparato a mettere il filo nell'ago?

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Scusate signore avete visto qualche poliziotto nei dintorni?"
"No mi spiace"
"Qualche passante?"
"Nemmeno"
"E allora spicciatevi a consegnarmi portafoglio e orologio!"

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Un anziano accompagnatore turistico si incontra con un collega: > Come
va? Dove vai domenica? Io sono di riposo! > Mah, devo andare ad Assisi...
ma con dei sordomuti. > Capirai, non l'ho mai fatto e non vorrei sbagliare.
> Ma va! Non preoccuparti! I sordomuti sono normalissimi! Io li conosco
bene: se alzano due dita, vuol dire che devono andare in bagno. Se mettono
la mano di taglio sul fianco, vuol dire che hanno fame. Tutto qui. E'
semplice,
vedrai, non preoccuparti! > Rasserenato il collega, l'accompagnatore anziano
saluta e i due si separano. Arriva domenica e il gruppo parte. Dopo un po'
di autostrada, l'accompagnatore, che scruta con apprensione il suo gruppo,
vede che tutti hanno alzato due dita. Fa fermare l'autista alla prima
stazione
di servizio e tutti scendono diretti verso la toilette. Dopo un paio d'ore
di viaggio, l'accompagnatore si gira e vede che tutti fanno segno con la
mano sul fianco. Fa fermare l'autista al primo ristorante e tutti scendono
per mangiare. L'accompagnatore, molto più rilassato visto che sta andando
tutto per il verso giusto, fa ripartire la corriera. A un certo punto si
gira e vede che sono tutti con la bocca aperta e il naso in aria. Smarrito,
non sapendo che fare e non riuscendo a capire la situazione, fa fermare
l'autista al primo telefono e chiama il collega anziano: > Ciao, come va?
Il viaggio? > Ah guarda, fin qui tutto bene: hanno alzato le dita, e li
ho portati in bagno; hanno messo la mano al fianco, e li ho portati al
ristorante;
adesso, pero, sono tutti con il naso in su e la bocca aperta: non staranno
male? > Ma no, ma no, non ti preoccupare: stanno CANTANDO!

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Due coniugi stanno passeggiando per le strade del centro storico intenti a fare shopping. Ad un certo punto il marito scorge in lontananza una persona e chiama a sé la moglie che nel frattempo stava ammirando una vetrina.
- Cara, lo vedi quell'uomo laggiù?
- Quale?
- Quello laggiù col cappotto blu e la sciarpa rossa!
- Si, allora?
- Quello è Luigi, un carissimo amico mio, un vero pezzo di pane, pensa, in vent'anni che ci conosciamo mai uno screzio, mai uno sgarbo. Andiamogli incontro!
Lo raggiungono ed il marito lo abbraccia con trasporto:
- Caro vecchio Luigi! Come stai? E' un po' che non ci si vede!
- Eh già!
- Ti trovo benissimo. Un caro amico come te... in vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo! Hai da fare questa sera a cena?
- No, perché?
- Allora vieni a cena a casa mia!
La moglie lo tira in disparte con una scusa e gli fa:
- Ma come? Avevi promesso che mi avresti portato al cinema questa sera!
- E vabbe'... ti ci posso pure portare un'altra volta! Qui si tratta di Luigi, in vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo!
Detto fatto, si portano Luigi a casa. Il marito in cucina si rivolge alla moglie:
- Allora, voglio una cenetta coi fiocchi... come antipasto tartine di caviale, per primo, risotto al salmone e come secondo, spigola ai ferri. Tanto la spigola ce l'abbiamo nel freezer, basta scongelarla col forno a microonde!
- Ah... pure antipasto di caviale!!!
- Ma certo! Guarda che si tratta di Luigi, mica di un amico qualunque! In vent'anni che lo conosco mai uno screzio, mai uno sgarbo!
Finita la sontuosa cena, il marito se ne esce con un'altra delle sue:
- Ma qui dobbiamo brindare! Però per Luigi ci vuole qualcosa di speciale, un ottimo champagne e non il solito spumante. Maria, se non ti dispiace, fai un salto al bar sotto casa e compra una bottiglia di Dom Perignon!
Maria mentre sta per uscire, chiama il marito:
- Adesso pure lo champagnino all'amichetto?
- Ma cara, per una volta che ti chiedo un favore! E poi si tratta di Luigi, non di un amico qualsiasi. In vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo!
Dopo cinque minuti la moglie torna su con lo champagne. Lo stappano ed il marito propone un brindisi:
- Al caro amico Luigi che da vent'anni che lo conosco... mai uno screzio, mai uno sgarbo!
Dopo cena vanno avanti a chiacchierare fino a che non si fanno le ore piccole. Vista l'ora, Carlo si decide ad invitare Luigi:
- Luigi, è tardissimo e tu abiti dall'altra parte della città, perciò tu stasera rimani a dormire qui da noi... non voglio sentire ma!
La moglie strattona Carlo:
- E no, a dormire no! E poi dove lo mettiamo?
- Ma come dove lo mettiamo? Luigi, più che un amico un fratello, in vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo! Ma lo mettiamo a dormire nel lettone con noi, e dove sennò?
Nonostante le rimostranze di Maria, va a finire che si mettono tutti e tre a dormire nel letto matrimoniale, Luigi in mezzo! Durante la notte Luigi si sveglia, trova Maria distesa a pancia sotto e così le tappa la bocca con una mano, le alza la camicia da notte, le abbassa le mutandine e se la incula... Il mattino dopo, baci ed abbracci con Carlo, Luigi se ne va. Maria rimane sotto shock per alcuni giorni, non sa se confessare o no l'accaduto al marito. Dopo un paio di settimane, a cena Maria fa:
- Carlo, ti ricordi quando abbiamo incontrato Luigi due settimane fa?
- Ma come no?!? Luigi... in vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo!
- Che poi lo hai invitato a cena...
- E figurati se non lo invitavo a cena!
- Che poi abbiamo brindato con lo champagne...
- Certo, l'occasione meritava proprio! In vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo!
- E poi è rimasto a dormire da noi...
- Eh già, proprio un caro amico Luigi. Ma cosa mi devi dire?
- Beh... durante la notte mi s'è inculata!
- A te ti si è inculata! A me in vent'anni MAI UNO SCREZIO, MAI UNO SGARBO!

 

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