1) Domanda di esenzione.
Signor
Ministro della Difesa, mi permetta di prendere rispettosamente la
libertà di esporvi quanto segue, e di sollecitare per vostra
benevolenza lo sforzo necessario al rapido disbrigo della pratica.
Sono in attesa della chiamata alle armi, ho 24 anni e sono sposato con
una vedova di 44 anni, la quale ha una figlia di 25 anni. Mio padre ha
sposato tale figlia. Quindi attualmente mio padre è
diventato mio genero, in quanto ha sposato mia figlia.
Inoltre, mia nuora è divenuta mia matrigna, in quanto moglie
di mio padre.
Mia moglie ed io abbiamo avuto lo scorso Gennaio un figlio. Costui
è quindi diventato fratello della moglie di mio padre,
quindi cognato di mio padre. Ed inoltre mio zio, in quanto fratello
della mia matrigna. Mio figlio è dunque mio zio.
La moglie di mio padre a Natale ha avuto un figlio che quindi
è contemporaneamente mio fratello in quanto figlio di mio
padre, e mio nipote in quanto figlio della figlia di mia moglie.
Io sono quindi fratello di mio nipote, e siccome il marito della madre
di una persona è suo padre, risulta che io sono padre della
figlia di mia moglie e fratello di suo figlio.
Quindi io sono mio nonno.
Spiegato ciò, Signor Ministro, la prego di volermi concedere
di essere esentato dal servizio militare, in quanto la legge impedisce
che padre,figlio e nipote prestino servizio contemporaneamente.
Fermamente convinto della vostra comprensione, la prego Signor Ministro
di accettare i miei più distinti saluti.
2)Cruciverba.
Sette
orizzontale: "La lingua dei Masai".
- Sei centimetri come tutte le altre!
3)Un
giovane si fidanza e va a dirlo al padre:
- Papà ho trovato l'amore della mia vita. Abbiamo deciso di
sposarci!
- Ah sì? E chi è la fortunata?
- Giovanna, la figlia del macellaio.
- Giovanna? Uhm... figlio mio, mi dispiace, però con questa
ragazza non ti puoi sposare, perché in realtà
è tua sorella. Vedi... beh... io in gioventù
vivevo alla grande e non mi sono mai perso le occasioni che mi
capitavano. Speravo di non rivelartelo, ma ora lo devo fare. Giovanna
è tua sorella...
Il giovane se ne va disperato.
Ad ogni modo, dopo otto mesi, si ripresenta dal genitore:
- Papà, ho finalmente trovato la donna della mia vita: Gina,
la figlia del calzolaio.
- Gina?! Non può essere. Guarda, figliolo... non so proprio
come dirtelo, ma anche lei è tua sorella. Cerca di capire,
io ero giovane... tra me e tua mamma era un periodo difficile e
quindi...
Nuovamente disperato, il giovane lascia anche la seconda ragazza.
Tuttavia, dopo un anno e mezzo, si ripresenta ancora dal padre:
- Papà, questa volta ho trovato davvero la donna della mia
vita. Amina, orfana di madre. E inoltre è di colore!
- Vedi figliolo...
- Ah, no... Un'altra volta no, eh!?!
- Figlio mio, vedi... Ero volontario della Croce Rossa, ero molto
giovane e tu molto piccolo. Tua madre ed io avevamo deciso di vivere al
meglio la nostra vita...
Il ragazzo sconsolato scoppia a piangere e si rifugia in camera sua.
Sentendolo, la madre entra nella stanza e gli chiede perché
stesse piangendo. Il giovane, tra i singhiozzi, le spiega la triste
storia:
- Mamma, volevo sposarmi con Giovanna e scopro che è mia
sorella, perché papà da giovane... beh, insomma.
Poi incontro Gina e succede lo stesso. E perfino con Amina! Non ne
posso più, mamma!
- Figlio mio... - gli risponde la madre, consolandolo - ...sposati pure
con chi vuoi. Lui non è tuo padre!
4)Lettera ad un amico
Caro
Antonio,
qualche giorno fa mi è capitata una cosa veramente insolita.
Come sai sto per sposarmi, e mi sono recato a casa della mia fidanzata
per discutere con sua madre della lista nozze. Ci siamo resi conto che
avevamo inserito troppe cose nella lista, e così ne abbiamo
approfittato per tagliare qualche voce qua e là. A un certo
punto la mia futura suocera ha cominciato a guardarmi, e mi ha detto
che entro un mese sarei stato un uomo sposato e che avrebbe sempre
desiderato fare del sesso con me! Come sai è una donna
ancora molto bella, e con un fisico notevole!
Lei a quel punto si è tolta il maglione, restando con una
camicetta sbottonatissima e guardandomi intensamente negli occhi... ho
deciso subito cosa fare, e sono uscito in fretta dalla casa!
Appena fuori ho trovato suo marito, nonché mio futuro
suocero, appoggiato alla mia auto che, sorridendo, mi ha stretto la
mano. Lei è uscita e insieme mi hanno detto che era una
prova per capire se io ero una persona di cui potersi fidare e che a
quel punto erano felicissimi per la figlia perché avrebbe
avuto un marito stupendo.
Ora dimmi, caro Antonio, dici che alla mia fidanzata glielo devo dire
che io ero uscito a prendere i preservativi in macchina???
5)Odore di segretaria
La
segretaria di un direttore d'ufficio ha un incidente, e non
può andare al lavoro per almeno un paio di mesi. Il vice
direttore allora chiama un'agenzia di collocamento e chiede se
c'è una segretaria con esperienza che possa cominciare a
lavorare subito. L'impiegato dell'agenzia gli dice:
- Una ci sarebbe, ma ha un grosso difetto...
- E quale?
- Ha un problema fisiologico e... Beh, ecco... Le sue ascelle PUZZANO
TREMENDAMENTE DI CIPOLLA!
- Non c'è nessun problema, il mio capo ha perso l'olfatto
due anni fa e non sente niente. Dica alla segretaria che è
assunta da domani stesso!
L'indomani la donna, felice di aver finalmente trovato un impiego, sta
lavorando assiduamente. Il direttore a un tratto le dice:
- Signorina, ma le sue ascelle puzzano di cipolla?
E lei, imbarazzatissima:
- Beh... Veramente sì... Mi dispiace, è una
malattia, non posso farci nulla... Sono mortificata! Ma lei non aveva
perso l'olfatto?
- L'olfatto sì... MA E' DA DUE ORE CHE MI LACRIMANO GLI
OCCHI!!!
6)Storia dell'orrore
Questa
è una storia vera che ancora si racconta tra i vicoli
storici di Benevento, seminando angoscia e terrore.
Pare che qualche anno fa, in una oscura e tenebrosa notte autunnale, un
tale era fermo sul bordo della strada facendo l'autostop. Era il due
novembre e si stava scatenando una terribile tormenta. Dopo molto
tempo, ancora non si era fermato nessuno ed il tale si venne
così a trovare in mezzo alla tormenta, talmente forte che
non riusciva a vedere oltre i tre metri di distanza. Improvvisamente,
vide avvicinarsi una sagoma, che alla fine realizzò essere
quella di un'auto nera delle pompe funebri: si avvicinava lentamente e
si fermò proprio di fronte. Il tale non si fece pregare:
salì nell'auto e chiuse la portiera. Dopo essersi accomodato
sul sedile anteriore, si girò e notò con terrore
che non c'era nessuno al posto di guida.
L'auto ripartì lentamente. Il tale era sopraffatto dal
terrore, che aumentò a dismisura quando notò che
l'auto si stava inesorabilmente
dirigendo verso una curva a gomito. Allora iniziò a pregare
chiedendo perdono dei peccati e implorando la salvezza della sua anima,
in vista
del tragico destino. Improvvisamente, poco prima dell'approssimarsi
alla curva, una mano tenebrosa entrò dal finestrino del
posto di guida, afferrò saldamente il volante e
sterzò, poi scomparve.
Paralizzato dal terrore, il tale si aggrappò con tutte le
sue forze al suo sedile, rimanendo immobile e impotente. Tale macabro
evento si
verificò ad ogni curva, mentre la tormenta andava aumentando
di intensità. Il terrore divenne panico quando
cominciò a udire distintamente dei sospiri ovattati che
provenivano da dietro, si
voltò ma vide solamente una bara. Allora, sopraffatto dalla
paura, con le ultime forze rimastegli aprì di scatto la
portiera e si gettò fuori, iniziando a correre a
più non posso verso il paesino più vicino che
distava non più di un paio di chilometri. Ivi giunto, si
diresse al più vicino bar, entrò e ancora
affannato e tremante chiese un cognac. Visto il suo stato, alcuni dei
presenti si incuriosirono e gli chiesero cosa fosse successo, e lui
raccontò la orribile esperienza che aveva vissuto. Un
silenzio di tomba scese nel locale, il terrore si impossessò
dei pochi presenti.
Dopo circa mezz'ora si presentarono nel locale due tizi bagnati
fradici, e appena varcato l'uscio notarono il tale in piedi al centro
del bancone.
Avvicinandosi, uno dei due si rivolse all'altro dicendo:
- Guarda, Giuva', guarda dove sta chillu strunz che è salito
sull'auto mentre la stavamo spingendo!!!
Un
cammello cucciolo dice al padre:
"Papà ..ma a cosa servono le due gobbe che abbiamo sul
dorso?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quando
camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli non abbiamo né
bisogno di bere né di mangiare. Immagazziniamo acqua e cibo
nelle due gobbe e resistiamo a lungo senza bisogno di fermarci mai."
"Papà.....a che servono le sopracciglia così
lunghe e folte che abbiamo?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quando
camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli possiamo resistere anche
in mezzo alle terribili tempeste di sabbia. Con le sopracciglia
proteggiamo i nostri occhi e possiamo procedere nella tempesta ad occhi
aperti".
"Papà..e invece a cosa servono i cuscinetti che abbiamo fra
le dita degli zoccoli?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quand
camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli possiamo camminare nella
sabbia leggeri come libellule. Con i cuscinetti non permettiamo alle
nostre zampe di affondare e possiamo procedere velocemente".
"Papà...ma perché abbiamo la pelle
così dura?"
"Vedi figliolo....quando andiamo in missione nel deserto, quando
camminiamo per giorni e giorni, noi cammelli possiamo camminare di
giorno e di notte. Con la nostra pelle non permettiamo al sole di
bruciarci e la notte rimaniamo al caldo".
"Va beh, Papà....ma allora che cazzo ci facciamo allo zoo di
Londra?"
Una
mattina Tarzan si sveglia, si alza e corre per la foresta;
incontra un leone, lo prende per la criniera e lo perquote dicendogli:
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?"
- "Tu sei Tarzan, sei il re della Jungla", risponde il leone
Proseguendo nel suo viaggio incontra una giraffa, l'afferra per il
collo e
facendolo roteare gli chiede:
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?"
- "Tu sei Tarzan, il re della Jungla", risponde la giraffa
impauritissima
Andando ancora avanti incontra un elefante che sta bevendo in uno
stagno, lo
afferra per le palle e sbattendole con forza gli chiede:
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?"
Ma l'elefante continua a bere placidamente
- "Chi sono io?"
- "Chi sono io?", urla Tarzan
Al che l'elefante lo avvolge con la proboscide, lo alza, lo sbatte
dentro
l'acqua e borbotta tra sè:
- "Ma possibile che questo tutte le mattine mi rompe le palle
perchè non
si ricorda chi è"
Una
coppia di adolescenti, dopo essere andati a
mangiarsi una pizza, si ritrovano in macchina in un luogo appartato.
Parlano del piu' e del
meno fino a che lui, preso coraggio, si decide ad allungare una mano.
A quel punto, con molto imbarazzo fa alla giovincella:
- Ma tu sei vergine? Lei, sfilandosi le mutandine:
- Ma ti pare questo il momento di parlare di oroscopo?
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In
una radioemittente canadese danno un premio da 1.000 a 5.000 dollari
alla persona che racconta la storia vera più imbarazzante
capitata, di quelle che ti fanno venir voglia di buttarti dal quinto
piano.
Questa è la storia che ha vinto 5.000 dollari:
Avevo un appuntamento dal ginecologo fissato per questa settimana, ma
dimenticarono di chiamarmi per confermarmi il giorno e l'ora. Alla
mattina presto ricevetti una telefonata dalla segretaria del
consultorio che mi informava che la visita sarebbe stata la mattina
stessa alle 9 e mezza. Avevo appena finito di fare colazione con mio
marito e i miei figli ed ero pronta per cominciare le mie commissioni,
erano esattamente le 8:45. Presa dal panico non avevo un minuto da
perdere. Sono sicura che sono come tutte le donne, ci teniamo molto
all'igiene intima, specialmente quando dobbiamo andare dal ginecologo.
Però questa volta non avevo tempo di farmi la doccia,
così salii le scale correndo, mi tolsi il pigiama, presi il
primo asciugamano lavato e piegato che stava sul bordo della vasca, lo
aprii, lo bagnai, lo passai con cura in tutte le parti intime per
essere sicura di essere il più pulita possibile. Buttai
l'asciugamano tra le cose da lavare, mi vestii e volai al consultorio.
Ero in sala d'aspetto da poco, quando mi chiamarono per farmi l'esame.
Dato che già conosco la procedura, mi sedetti senza bisogno
d'aiuto sul bordo del lettino e cercai, come faccio sempre di
immaginarmi molto lontano da lì, ai Caraibi, o in qualsiasi
altro bel posto lontano da lì. Rimasi molto sorpresa quando
il medico mi disse:
- Oh là là, stamattina abbiamo fatto uno sforzo
extra per essere più carine!
Non accettai di buon grado il complimento ma non dissi nulla. Tornai a
casa tranquilla e il resto della giornata scorse normalmente: pulii la
casa, cucinai... Dopo la scuola, mia figlia di sei anni
gridò dal bagno:
- Mamma, dov'è il mio asciugamano?
Le risposi di prendere un altro asciugamano nell'armadio. Quando mi
rispose, giuro che quello che mi passò per la testa fu il
desiderio di sparire dalla faccia della terra. Il commento del medico
martellava nel mio cervello senza sosta... e mia figlia mi disse:
- No mamma, non voglio un asciugamano nell'armadio; voglio quello che
stava sulla vasca da bagno. C'avevo lasciato tutti i miei brillantini,
le pailletes e le stelline dorate per giocare!!!
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Ti starò sempre vicino nel momento del bisogno (mi spiava dal buco della serratura del bagno).
Ci sono uomini che credono tanto nella famiglia che ne hanno due.
Diario di un informatico: "Caro diario, oggi ho fatto all'amore con CONTROL, domani proverò CAPS LOCK".
Il sesso sicuro è molto importante. Per questo ho deciso di non fare più l'amore sulle impalcature!
Due anziani chiacchierano. "Io scopo quasi tutti i giorni". "Boom!". "Sì, quasi il lunedì, quasi il martedì, quasi il mercoledì...!".
Sapete che cosa vuol dire rientrare a casa e trovare una donna che vi dà un pò d'amore, un pò d'affetto e un pò di tenerezza? Che siete entrati nella casa sbagliata.
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In
una favela brasiliana, un giorno di sole, un caldo
infernale. Tre uomini entrano in una piccola baracca,
calda e umida, con il tetto in lamiera, trascinando un
ragazzo magro e fragile per le braccia.
Lì dentro Djalmao, un negrone enrome, bruttissimo,
sudato, puzzolente, con uno stuzzicadente in un angolo
della bocca, si stava pulendo le unghie con un
coltellaccio usato per aprire la noce di cocco.
Uno degli uomini dice:
- Djalmao, il capo ha detto di dirti di metterlo in
culo a questo qui. Dice che è per insegnargli che non
deve fare il bullo con la gente della favela!
La vittima grida disperata e implora perdono. Ma
Djalmao se ne frega e risponde:
- Sbattilo lì nell'angolo! Fra poco me ne occupo...
Quando l'altro se ne va il povero ragazzo comincia a
dire:
- Signor Djalmao, per pietà, mi lasci andare via! Non
lo dirò a nessuno che sono stato rilasciato senza
punizione, la scongiuro!!!
Djalmao gli risponde bruscamente:
- Taci e stai buono lì!
Cinque minuti dopo entrano altri due uomini
trascinando un altro ragazzo:
- Il capo ha detto di dirti di tagliargli le mani e
cavargli gli occhi. Dice che è per insegnargli che non
deve toccare i soldi del capo!
Djalmao, con voce grave:
- Lascialo lì che me ne occupo fra un po'...
Passano altri cinque minuti e arrivano due uomini
tarscinando un altro poveretto:
- Djalmao, il capo ha detto di tagliare via il pisello
a questo qui così imparerà a non guardare mai
più la
donna del capo. Ah, ha detto anche che devi tagliargli
la lingua e tutte le dita così non toccherà
più
nessuna donna della favela!
Djalmao, con voce sempre più grave:
- Mettilo lì nell'angolo con gli altri, fra un attimo
me ne occupo io!
Il primo ragazzino consegnato a Djalmao dice allora,
con voce estremamente cortese:
- Dottor Djalmao... con tutto rispetto... solo per
evitare confusioni, io sono quello che lo prende in
culo, ok?
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Prima
lo devi leccare,
farlo passare per le labbra e poi,
tutto bagnato...
entrerà senza fatica!
Allora hai imparato a mettere il filo nell'ago?
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Scusate
signore avete visto qualche poliziotto nei dintorni?"
"No mi spiace"
"Qualche passante?"
"Nemmeno"
"E allora spicciatevi a consegnarmi portafoglio e orologio!"
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Un
anziano accompagnatore turistico si incontra con un collega: >
Come
va? Dove vai domenica? Io sono di riposo! > Mah, devo andare ad
Assisi...
ma con dei sordomuti. > Capirai, non l'ho mai fatto e non vorrei
sbagliare.
> Ma va! Non preoccuparti! I sordomuti sono normalissimi! Io li
conosco
bene: se alzano due dita, vuol dire che devono andare in bagno. Se
mettono
la mano di taglio sul fianco, vuol dire che hanno fame. Tutto qui. E'
semplice,
vedrai, non preoccuparti! > Rasserenato il collega,
l'accompagnatore anziano
saluta e i due si separano. Arriva domenica e il gruppo parte. Dopo un
po'
di autostrada, l'accompagnatore, che scruta con apprensione il suo
gruppo,
vede che tutti hanno alzato due dita. Fa fermare l'autista alla prima
stazione
di servizio e tutti scendono diretti verso la toilette. Dopo un paio
d'ore
di viaggio, l'accompagnatore si gira e vede che tutti fanno segno con la
mano sul fianco. Fa fermare l'autista al primo ristorante e tutti
scendono
per mangiare. L'accompagnatore, molto più rilassato visto
che sta andando
tutto per il verso giusto, fa ripartire la corriera. A un certo punto si
gira e vede che sono tutti con la bocca aperta e il naso in aria.
Smarrito,
non sapendo che fare e non riuscendo a capire la situazione, fa fermare
l'autista al primo telefono e chiama il collega anziano: > Ciao,
come va?
Il viaggio? > Ah guarda, fin qui tutto bene: hanno alzato le
dita, e li
ho portati in bagno; hanno messo la mano al fianco, e li ho portati al
ristorante;
adesso, pero, sono tutti con il naso in su e la bocca aperta: non
staranno
male? > Ma no, ma no, non ti preoccupare: stanno CANTANDO!
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Due
coniugi stanno passeggiando per le strade del centro storico intenti a
fare shopping. Ad un certo punto il marito scorge in lontananza una
persona e chiama a sé la moglie che nel frattempo stava
ammirando una vetrina.
- Cara, lo vedi quell'uomo laggiù?
- Quale?
- Quello laggiù col cappotto blu e la sciarpa rossa!
- Si, allora?
- Quello è Luigi, un carissimo amico mio, un vero pezzo di
pane, pensa, in vent'anni che ci conosciamo mai uno screzio, mai uno
sgarbo. Andiamogli incontro!
Lo raggiungono ed il marito lo abbraccia con trasporto:
- Caro vecchio Luigi! Come stai? E' un po' che non ci si vede!
- Eh già!
- Ti trovo benissimo. Un caro amico come te... in vent'anni mai uno
screzio, mai uno sgarbo! Hai da fare questa sera a cena?
- No, perché?
- Allora vieni a cena a casa mia!
La moglie lo tira in disparte con una scusa e gli fa:
- Ma come? Avevi promesso che mi avresti portato al cinema questa sera!
- E vabbe'... ti ci posso pure portare un'altra volta! Qui si tratta di
Luigi, in vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo!
Detto fatto, si portano Luigi a casa. Il marito in cucina si rivolge
alla moglie:
- Allora, voglio una cenetta coi fiocchi... come antipasto tartine di
caviale, per primo, risotto al salmone e come secondo, spigola ai
ferri. Tanto la spigola ce l'abbiamo nel freezer, basta scongelarla col
forno a microonde!
- Ah... pure antipasto di caviale!!!
- Ma certo! Guarda che si tratta di Luigi, mica di un amico qualunque!
In vent'anni che lo conosco mai uno screzio, mai uno sgarbo!
Finita la sontuosa cena, il marito se ne esce con un'altra delle sue:
- Ma qui dobbiamo brindare! Però per Luigi ci vuole qualcosa
di speciale, un ottimo champagne e non il solito spumante. Maria, se
non ti dispiace, fai un salto al bar sotto casa e compra una bottiglia
di Dom Perignon!
Maria mentre sta per uscire, chiama il marito:
- Adesso pure lo champagnino all'amichetto?
- Ma cara, per una volta che ti chiedo un favore! E poi si tratta di
Luigi, non di un amico qualsiasi. In vent'anni mai uno screzio, mai uno
sgarbo!
Dopo cinque minuti la moglie torna su con lo champagne. Lo stappano ed
il marito propone un brindisi:
- Al caro amico Luigi che da vent'anni che lo conosco... mai uno
screzio, mai uno sgarbo!
Dopo cena vanno avanti a chiacchierare fino a che non si fanno le ore
piccole. Vista l'ora, Carlo si decide ad invitare Luigi:
- Luigi, è tardissimo e tu abiti dall'altra parte della
città, perciò tu stasera rimani a dormire qui da
noi... non voglio sentire ma!
La moglie strattona Carlo:
- E no, a dormire no! E poi dove lo mettiamo?
- Ma come dove lo mettiamo? Luigi, più che un amico un
fratello, in vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo! Ma lo mettiamo
a dormire nel lettone con noi, e dove sennò?
Nonostante le rimostranze di Maria, va a finire che si mettono tutti e
tre a dormire nel letto matrimoniale, Luigi in mezzo! Durante la notte
Luigi si sveglia, trova Maria distesa a pancia sotto e così
le tappa la bocca con una mano, le alza la camicia da notte, le abbassa
le mutandine e se la incula... Il mattino dopo, baci ed abbracci con
Carlo, Luigi se ne va. Maria rimane sotto shock per alcuni giorni, non
sa se confessare o no l'accaduto al marito. Dopo un paio di settimane,
a cena Maria fa:
- Carlo, ti ricordi quando abbiamo incontrato Luigi due settimane fa?
- Ma come no?!? Luigi... in vent'anni mai uno screzio, mai uno sgarbo!
- Che poi lo hai invitato a cena...
- E figurati se non lo invitavo a cena!
- Che poi abbiamo brindato con lo champagne...
- Certo, l'occasione meritava proprio! In vent'anni mai uno screzio,
mai uno sgarbo!
- E poi è rimasto a dormire da noi...
- Eh già, proprio un caro amico Luigi. Ma cosa mi devi dire?
- Beh... durante la notte mi s'è inculata!
- A te ti si è inculata! A me in vent'anni MAI UNO SCREZIO,
MAI UNO SGARBO!
BARZELLETTE